È ufficiale: il prossimo conclave inizierà il 7 maggio 2025. L’annuncio è stato diffuso oggi dalla Santa Sede, confermando la data in cui i cardinali elettori si riuniranno per scegliere il nuovo Pontefice. L’evento, carico di significato spirituale e storico, si svolgerà come da tradizione nella cornice della Cappella Sistina, in Vaticano.
Ma come funziona, esattamente, l’elezione del Papa?
Il conclave è una procedura antichissima e altamente ritualizzata. I cardinali aventi diritto di voto – quelli che non hanno ancora compiuto 80 anni – vengono chiusi (“cum clave”, da cui “conclave”) all’interno del Vaticano, senza possibilità di contatti con l’esterno, fino a quando non verrà eletto il nuovo Papa.
Le votazioni si tengono nella Cappella Sistina, sotto gli affreschi immortali di Michelangelo. Ogni giorno si possono svolgere fino a quattro scrutini: due al mattino e due nel pomeriggio. Durante ogni scrutinio, ciascun cardinale scrive il nome del candidato prescelto su una scheda. Per essere eletto, un candidato deve ottenere una maggioranza qualificata dei due terzi dei voti.
Se nessun candidato raggiunge il quorum richiesto, le schede vengono bruciate con l’aggiunta di un additivo chimico che produce fumo nero. Dal caratteristico comignolo montato sopra la Cappella Sistina, i fedeli radunati in Piazza San Pietro vedranno così levarsi una fumata nera, segno che il Papa non è ancora stato eletto.
Quando invece si raggiunge l’accordo su un nome, le schede vengono bruciate senza additivi, producendo una fumata bianca. È il segnale tanto atteso: “Habemus Papam”, abbiamo il Papa.
Il mondo intero guarda ora a Roma, in attesa che dal comignolo si alzi quella fumata bianca che annuncerà il nuovo successore di Pietro.
Jacopo Saliani
