“Quando è tutto da rifare io mi posso trasformare, pensi che mi faccia male ma io sono fuoco”.
Con queste parole dal suo profilo Instagram Annalisa lancia l’uscita del suo prossimo album, fuori in autunno, Ma io sono fuoco, che promette di essere un’esplosione di energia, rinascita e passione.
Dietro questo titolo che suona come un mantra si nasconde molto più di una semplice raccolta di brani: è un manifesto d’identità. È musica che non chiede il permesso, ma irrompe, si fa sentire e lascia il segno.
Il fuoco qui è simbolo di trasformazione, di rivolta contro l’immobilismo, di passione che divora la paura. Non è distruzione, è energia creativa, quella che nasce proprio nei momenti più bui, quando tutto sembra perduto e invece… si accende la scintilla.
Non è ancora autunno, ma già si sente il calore. Le anticipazioni sono poche, ma bastano a far salire la temperatura: una copertina che si preannuncia magnetica, uno stile visivo che richiama il fuoco, non solo come elemento, ma come stato mentale.
E poi c’è quella frase, quasi un inno personale: “Pensi che mi faccia male, ma io sono fuoco.
V. Calà
