Ci sono strumenti che illuminano la società.
Tra questi c’è l’app (applicazione) del museo Palazzo Merulana che arricchisce la nostra esperienza museale aiutandoci a percepire il vero significato e il valore nascosto delle opere che abbiamo davanti.
L’applicazione – Palazzo Merulana AR – può essere facilmente scaricata sul nostro cellulare una volta al museo.
Questo prezioso strumento permette di inquadrare delle opere della collezione permanente del Palazzo che vengono raccontate e contestualizzate diventando così simboli di un’epoca e ritratti della storia che passa e lascia il suo segno indelebile su di noi.
Questo strumento geniale, volto alla massima inclusione, anima anche alcuni capolavori della collezione Elena e Claudio Cerasi, cuore di Palazzo Merulana, tra cui il celebre Gita in Barca di
Antonio Donghi.
Pensiamo anche al ritratto di Primo Carnera di Giacomo Balla che grazie all’app si rivela non solo il ritratto di Primo Carnera ma anche il ritratto di una società.
La società delle icone mortali, dei divi e delle celebrità che conquistavano il mondo.
La società degli idoli umani che venerava la forza di Primo Carnera la potenza dell’uomo che in quegli anni si scopriva tanto potente da sfidare la forza di gravità, inventare nuove e terribili armi e scoprire i segreti della fisica che poi un decennio dopo avrebbero portato all’invenzione della bomba atomica.
Si tratta di una società che mostra i muscoli, proprio come li mostra Primo Carnera.
Una società che mostra la sua forza e ne va fiera. Un’altra opera che è descritta molto bene dall’app è appunto la Gita in Barca di Antonio Donghi della quale fa notare l’assenza di vento e di corrente del fiume rivelando come il paesaggio è finto, volutamente artificiale mentre le bocche chiuse, quel silenzio forzato, è vero e vivido, insegnandoci ancora una volta che anche quello è un ritratto di una società e di un’epoca in cui era meglio tacere.
In cui era meglio chiudersi nel silenzio, proprio come fanno le due donne che sono presenti nel quadro.
Infine l’app ha messo in risalto i dettagli dell’opera Autoritratto con violino di Antonietta Raphael in cui vediamo come l’arte dia vita a figure fluide, vive, in divenire, che sembrano pronte a mutare e cambiare.
Identità dinamiche che servono il sogno e dedicano la loro energia al mistero dell’arte.
Questo autoritratto vede una donna che è concentrata a suonare il violino, con i capelli spettinati, e l’espressione solenne di chi sa di doversi dedicare affinché la materia diventi magia e le mani diventino musica.
Andate a scoprire l’app Palazzo Merulana AR per apprezzare fino in fondo l’inestimabile collezione custodita tra le mura di quel meraviglioso museo chiamato Palazzo Merulana a Roma.
Roma, 04/02/2025
Ludovico Crisanti Cucchiella
Autore
Daniela Benvenuti
Direttore Musicale