Il 28 Aprile del 2003, una ventina di anni fa, Steve Jobs cambiava il mondo della musica e, in qualche modo, la vita di tutti noi aprendo l’Itunes Music Store.
Lo store, a differenza dell’applicazione da cui prendeva il nome, non serviva ad organizzare i file sul telefono ma dava all’utente la possibilità di comprarne di nuovi e, principalmente, di ampliare la propria library musicale.
Era, a tutti gli effetti, un grande negozio di dischi solo che invece di trovarsi fisicamente in un luogo era online e, quindi, era alla portata di tutti.
Non importava a che ora ti collegavi o da dove lo facessi: Itunes sarebbe sempre stato aperto.
Ad essere alla portata di tutti, per di più, non era solo lo store in sé ma anche le canzoni che venivano vendute a prezzi irrisori: 69, 99 e 1,20 centesimi erano i prezzi basi a cui si potevano trovare i singoli brani con la possibilità di comprare, anche, l’intero album ad un prezzo maggiore.
A quattro mesi dal lancio furono venduti più di 10 milioni di brani, solo in America, e il Time nominò Itunes “L’invenzione più cool dell’anno”.
Loro ancora non lo sapevano ma la possibilità di creare una propria playlist musicale, portando l’idea delle compilation fisiche su digitale, e un prezzo basso per lo streaming o la compravendita di un MP3 sarebbero diventate il nuovo standard e, da quel momento in poi, il mondo della musica non sarebbe stato più lo stesso.