C’è un vento nuovo che soffia su Roma Nord. E ha il profumo della scienza, dell’arte e dell’innovazione. Il quartiere Flaminio si prepara a un salto nel futuro. E’ stato ufficialmente consegnato il progetto definitivo per il nuovo Museo della Scienza, che sorgerà nell’ex caserma di via Guido Reni. Un sogno che diventa (quasi) realtà, con i lavori pronti a partire nel 2027.
Un polo del sapere nel cuore di Roma
Non sarà solo un museo, ma un pezzo di città che si trasforma. Il Museo della Scienza si inserisce in un progetto di riqualificazione urbanistica che punta in alto: far nascere un vero e proprio distretto dei saperi contemporanei, un triangolo virtuoso tra il MAXXI, l’Auditorium e il nuovo polo scinetifico. A fare da cornice. viale Pietro de Coubertin, che prenderà vita nuova.
Veloccia: un passaggio decisivo
A parlare è Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, che definisce il deposito del progetto “un passaggio decisivo dopo un anno di lavoro intenso”. La tabella di marcia ora è chiara: gara d’appalto nel 2026, apertura del cantiere nel 2027. Il traguardo? Una Roma sempre più capitale europea della cultura e dell’innovazione.
Il museo del futuro lo firma uno studio romano
A vincere il concorso internazionale di progettazione è stato Adat Studio, realtà tutta romana che ha immaginato un museo senza confini rigidi, dove architettura e paesaggio si fondono. L’idea? Superare le solite barriere tra dentro e fuori, tra natura e cemento, tra spazio pubblico e privato.
Il museo sarà un gigante gentile: 18 mila metri quadrati di superficie, 23 metri di altezza, tutto racchiuso in una scenografica teca trasparente di 9 mila metri quadrati. Al centro, una corte urbana che recupera le vecchie mura della caserma, attorno alla quale si svilupperanno gli spazi espositivi. Le sale saranno delle capsule opache, collegate da passerelle vetrate e sospese sopra un parco interno. Un mix futuristico di cemento armato, muratura storica e legno a basso impatto ambientale.
Il Flaminio cambia volto
Questo nuovo museo non è solo un edificio, è un catalizzatore. Segna il rilancio di un intero quartiere, che da zona residenziale diventa fucina di idee, eventi, creatività. Una rivoluzione che affianca la cultura alle nuove tecnologie, creando un ecosistema urbano dove l’apprendimento diventa esperienza.
E adesso tocca alla burocrazia fare il suo (lungo) giro, ma il dado è tratto. Il Museo della Scienza si farà. E Roma si prepara ad accogliere un nuovo tempio della conoscenza, dove passato, presente e futuro si incontrano in un solo sguardo.
Valeria Calà
