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Festival di Cannes: l’Italia brilla con Golino, Elodie e De Angelis regine del red carpet

Un vento d’eleganza, passione e memoria letteraria ha attraversato la Croisette durante la presentazione di Fuori, l’unico film italiano in concorso ufficiale al Festival di Cannes 2025. Diretto da Mario Martone, l’acclamato regista napoletano torna sulla scena internazionale dopo Nostalgia (2022), portando in competizione una potente riflessione sulla libertà, la solidarietà femminile e l’identità attraverso la figura anticonvenzionale di Goliarda Sapienza.

 

Il film è tratto da L’Università di Rebibbia, opera autobiografica in cui Sapienza racconta con lucidità e tenerezza la propria esperienza di detenzione nel carcere romano. Al centro della pellicola c’è una Valeria Golino straordinaria, che restituisce la complessità e la forza interiore della scrittrice con una delle sue interpretazioni più mature e intense. Accanto a lei, due presenze magnetiche: Matilda De Angelis nei panni di Roberta, una giovane detenuta che intreccia un rapporto profondo con la protagonista, ed Elodie in un ruolo inedito e sorprendente, che conferma la sua evoluzione come attrice.

 

Una sfilata nel segno dell’identità femminile

Sul red carpet, Golino, Elodie e De Angelis hanno catalizzato l’attenzione dei fotografi con un’apparizione che è già entrata nella memoria di questa edizione del festival. Vestite con abiti firmati da maison italiane, le tre attrici hanno voluto rendere omaggio allo spirito libero e visionario di Goliarda Sapienza. Nessuna ostentazione, ma una presenza vibrante: una dichiarazione d’intenti e una celebrazione della sorellanza, che ha raccolto applausi e consensi unanimi.

 

La pellicola

Fuori non è semplicemente un film carcerario, ma una narrazione corale e intima, in cui Martone dirige con eleganza e rigore una sceneggiatura che ha scritto insieme a Ippolita Di Maio. Il carcere diventa spazio di incontro, trasformazione e resistenza, raccontato con uno sguardo mai giudicante, sempre profondamente umano. Il lavoro sulla lingua, sul corpo, sul silenzio – cifre stilistiche da sempre care a Martone – trovano qui una nuova dimensione emotiva, capace di toccare corde universali. La fotografia di Luca Bigazzi contribuisce a costruire un universo visivo denso, claustrofobico ma aperto alla speranza, in cui ogni sguardo e ogni gesto diventano racconto. La presenza di Fuori a Cannes 2025 è anche una dichiarazione culturale importante: mentre il cinema italiano continua a confrontarsi con sfide produttive e narrative, Martone riafferma il valore di una memoria scomoda e potente, attraverso una storia che è anche politica, senza mai risultare ideologica. Con Fuori, Mario Martone firma un’opera delicata e intensa, capace di rappresentare l’Italia a Cannes con onore e spessore. Un film che parla di carcere, sì, ma soprattutto di libertà. Quella che si conquista ogni giorno, dentro e fuori dalle mura.

 

Valeria Calà

 

 

 

 

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