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Tolkien, amore ed eredità

La mostra su Tolkien è alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma fino all’11 Febbraio 2024.

 

Nel cuore di Villa Borghese potrete ammirare questo monumento all’amore che il mondo prova per le grandi opere dello scrittore britannico e un ritratto inedito del grande uomo che si cela dietro ai capolavori come lo Hobbit e Il Signore degli Anelli.
In questo imperdibile appuntamento culturale viene raccontata la vita di John Ronald Reuel Tolkien, con i suoi dolori e le sue gioie, con la sua dedizione alla famiglia, agli studi, e alla scrittura.
La mostra svela le parti più intime dell’autore che ha incantato il mondo con le sue storie.
In particolare è toccante la confessione di Tolkien, che ammette come all’epoca comprese soltanto parzialmente il sacrificio della madre che lavorò fino allo sfinimento per i suoi figli.

 

La mostra racconta il maestro del fantasy con eleganza e semplicità evidenziando le ferite e le vittorie di un uomo la cui vita, silenziosa e allo stesso tempo epica, ha dato frutto a delle opere monumentali che hanno trasmesso coraggio e speranza di generazioni in generazione.
Innumerevoli citazioni che riempiono i muri della Galleria Nazionale dimostrano che Tolkien lavorava per lasciare alle generazioni seguenti un mondo migliore, una terra pulita come la chiamava lui nell’ultimo capitolo de Il Signore degli Anelli.
La mostra traccia un ritratto accurato e distintivo del professor Tolkien, l’uomo che voleva trasmettere ai suoi studenti l’entusiasmo che lo aveva ispirato come docente e come scrittore.

 

Tante sono le testimonianze della dedizione di Tolkien all’attività accademica, che gli fece avere la reputazione di professore generoso e attento che era disponibile a incontrare gli studenti anche dopo le lezioni per rispondere alle loro domande.
Ma a rendere la mostra unica è il ritratto intimo del Tolkien uomo, arricchito da un video in cui lui stesso racconta come mentre correggeva i compiti degli studenti d’estate, scrisse l’inizio de Lo Hobbit.
Le opere di Tolkien sono note in tutto il mondo, ma il lungo lento e a tratti doloroso cammino che è stata la sua vita è meno celebre.
Una vita piena di perdite devastanti e a tratti premature, segnata da una guerra che si è presa la vita di persone a lui care, e da gioie lavorative e sentimentali come la  storia d’amore con Edith Bratt, sua unica moglie che lo ha amato oltre le difficoltà e gli ostacoli che hanno provato, invano, a dividerli in vita.

 

Il successo, che Tolkien ha guadagnato con il tempo e la pazienza.
Lui aveva 45 anni quando fu pubblicato lo Hobbit e più di sessanta quando uscì il primo volume della trilogia Il Signore degli Anelli.
Gli spettatori della mostra riempiono i corridoi della Galleria Nazionale, mentre con occhi pieni di gratitudine e di ammirazione vedono l’uomo dietro al mito, il padre di sogni e speranze, che hanno animato generazioni e generazioni di lettori.

 

Nella mostra vi è un’esposizione delle opere di Tolkien in varie lingue che ci fa capire l’immenso impatto delle sue opere. I volumi sono esposti in modo tale da abbracciare l’osservatore e trasmettere l’amore sconfinato che le persone di tutto il mondo provano verso le sue storie e la sua eredità.

 


La mostra sarà alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna fino all’11 Febbraio 2024.

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