La Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma ha un aspetto imponente con le sue massicce
colonne, e le sue opere emanano quell’antica armonia che non smette mai di conquistarci.
Alcune opere hanno segnato un’epoca come Le tre età di Gustav Klimt, in cui una donna è
ritratta da bambina, da giovane e da anziana, intrecciando così la giovane bellezza, la tristezza
della vecchiaia e la dolcezza dell’infanzia. La pelle candida della donna giovane e la pelle
pallida della bambina sono in contrasto con il colore della donna anziana che è scura e grigia.
Inoltre possiamo vedere il volto della giovane donna, che è pallido ma pieno di vita, con le
guance rosse mentre il volto della vecchia signora è nascosto dietro ai capelli grigi.
Il viso dell’infante invece è spensierato e morbido, luminoso e chiaro. Il capolavoro di Klimt è ricco di
emozioni contrastanti, d’identità che cambiano ed evocano il fascino del corpo umano, con le
sue miserabili e meravigliose metamorfosi.
Un’altra opera chiave della Galleria Nazionale d’Arte Moderna è Ercole e Lica di Antonio
Canova che ritrae la forza dell’eroe classico, con tutta la sua imponenza.
I suoi muscoli sono contratti e robusti mentre Lica ha un’espressione disperata che ritrae la paura.
La grandezza dell’opera che domina la sala la fa apparire scenografica.
Gli occhi fissano quell’immagine leggendaria che racchiude tutto il fascino primitivo del mito e dell’antica meraviglia.
L’opera si trova davanti a un altro capolavoro, quello di Giuseppe Penone Spoglia d’oro su spine d’acacia.
In quest’opera una spoglia d’oro resta su un tappeto di spine che danno una sensazione di
pericolo.
Le spine da lontano sembrano tanti punti neri mentre quando uno si avvicina, si
rivelano essere appuntite e pericolose, come parti di una trappola, di un oscuro ostacolo che
protegge il tesoro, la foglia dorata, il premio dell’eroe.
La forza di Ercole, il pericolo e la bellezza s’intrecciano per dare vita a un’avventura artistica che attraversa due secoli.
Canova che scolpisce l’eroe e da vita alla sua forza immortale, e Penone che ci presenta il tesoro e la
trappola, l’avventura, il premio e il pericolo, la sfida che anima la vita degli eroi e la trasforma
in leggenda.
Altre opere sono storiche come il ritratto a Giuseppe Verdi di Giovanni Boldini che ritrae tutta
l’invisibile energia del genio della musica che ha scritto le opere che hanno fatto la storia del
nostro paese.
Il ritratto emana un’energia che cattura gli occhi dei visitatori.
L’espressione di Giuseppe Verdi, di composta maestà , neanche il cenno di un sorriso ma solo quello sguardo
penetrante che osserva le anime delle persone per legarle in musica. Il ritratto appare intimo,
personale.
Il viso del maestro sembra composto e allo stesso tempo vero, spontaneo, come se
non volesse presentarsi ma solo rivelarsi, animato da quella solennità che la storia richiede. I
colori scuri, contrastano con i suoi occhi chiari, che catturano il nostro sguardo e ci invitano a
guardare il padre musicale del nostro paese.
Andate a visitare la collezione permanente della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma,
intitolata Time Is Out of Joint e scegliete la vostra opera preferita. Attraversate i secoli dell’arte
moderna per un viaggio che vi farà ammirare le metamorfosi della bellezza che è
sopravvissuta al tempo.
Roma, 15/12/2023
Ludovico Crisanti Cucchiella
Autore
Daniela Benvenuti
Direttore Musicale