Sembra incredibile, data la sua popolarità, ma Julia Roberts non aveva mai attraversato la laguna in barca e partecipato al Festival di Venezia fino ad ora, a questa edizione.
Il film per il quale è arrivata al Lido è un fuori concorso, nientemeno che di Luca Guadagnino, e si chiama After the hunt/ Dopo la caccia.
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Uscirà al cinema il 16 ottobre, e racconta di Alma Olsson (proprio Julia Roberts) docente di filosofia all’Università di Yale, la cui esistenza viene sconvolta quando un collega e vecchio amico, Hank – interpretato da Andrew Garfield – viene accusato di molestie sessuali da Maggie (Ayo Edebiri), una delle sue studentesse più brillanti. Il film incrocia tematiche importanti come il dopo Metoo, le differenze di classe, la lotta per un posto nei luoghi della cultura, la difficoltà delle vittime dopo una denuncia per molestie, ma anche per le persone vicine a chi è accusato.
Julia Roberts non è nuova al ruolo di insegnante: in Mona Lisa Smile interpretava una professoressa di storia dell’arte di un prestigioso collegio femminile nel Massachussetts, Katherine Ann Watson. Erano gli anni 50 e presto la protagonista si scontra con la realtà di quell’istituto di educazione: far diventare le allieve delle perfette mogli, acculturate ma asservite al tradizionale sistema familiare vigente in quel periodo. Anche in quel caso, come docente, aveva dovuto affrontare resistenze, colpi di scena dolorosi, tradimenti e qualche delusione.
Il personaggio che interpreta nel film di Guadagnino ha un’aria più complessa, tanto che, durante l’incontro con la stampa, a Roberts è stato chiesto se, a suo parere, After the hunt possa mettere in discussione in qualche modo le conquiste femministe di questi ultimi anni.
Non credo che si tratti semplicemente di rilanciare una discussione sulle donne messe l’una contro l’altra o che non si sostengono a vicenda. Ci sono molti vecchi argomenti che vengono ringiovaniti e che creano un dialogo. – ha risposto Roberts – Il film farà discutere? Noi volevamo proprio che alla fine del film ci fossero tutti questi punti di vista diversi. Se il pubblico sarà infuriato o emozionato dal film dipenderà […] La parte più emozionante è che le persone poi ne parlino, perché stiamo perdendo l’arte della conversazione ai giorni nostri. Se questo film porterà le persone a confrontarsi, a discutere ne saremo felici.
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Il red carpet l’ha poi vista luminosa con un abito blu navy di Versace, creato dal nuovo designer Dario Vitale, ricevendo un’accoglienza calorosissima da parte degli spettatori.
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Ma a conquistare ancor di più la platea di Venezia, e dei social, la dolcissima immagine che Julia ha postato alla fine della sua prima avvenuta alla kermesse cinematografica. Un rientro in barca, abbracciata romanticamente al marito, Daniel Moder, a piedi nudi, dopo aver posato le scarpe da diva. Quasi un quadro moderno.
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