Nel cuore pulsante della Mostra del Cinema di Venezia, Giorgio Armani ha firmato l’evento più iconico della stagione. Lo stilista novantenne ha celebrato non solo l’eleganza senza tempo del design, ma anche i cinquant’anni della sua maison, con il debutto di Armani/Archivio, un progetto digitale che proietta il brand nel futuro, custodendo il meglio del suo passato.
Tutto è cominciato con un’intima cena sull’isola di Mazzorbo, nel Wine Resort Venissa, dove una ristretta cerchia di 50 ospiti, tra cui Julia Roberts e Cate Blanchett, ha partecipato a una serata benefica in collaborazione con UNICEF. L’obiettivo? Raccogliere fondi per il Global Humanitarian Thematic Fund, dedicato alle emergenze globali con un focus sui bambini. Una serata che ha unito bellezza e impegno, glamour e solidarietà.
Ma il clou è arrivato all’Arsenale di Venezia, trasformato per l’occasione in un laboratorio di stile e memoria. Nella spettacolare Tesa 113, completamente ridisegnata con luci cinematografiche e suoni immersivi, oltre 500 ospiti hanno celebrato il lancio di Armani/Archivio: una piattaforma digitale che raccoglie mezzo secolo di creazioni, accessibile online e destinata a diventare un punto di riferimento per appassionati e studiosi di moda. La prima selezione? Cinquantasette outfit iconici che tracciano il percorso creativo dello stilista.
Il dress code della serata era un omaggio al maestro stesso: Armani in tutte le sue declinazioni, dal black tie al minimalismo più puro. Assente fisicamente, ma onnipresente nello stile e nell’anima dell’evento, Armani ha scelto Venezia per raccontare il suo legame profondo con il cinema, una relazione che attraversa decenni e oltre 200 film, da American Gigolo a The Wolf of Wall Street.
E così, tra motoscafi, red carpet e cocktail d’autore, Venezia ha reso omaggio a un uomo che ha saputo vestire il mondo e il grande schermo con grazia inconfondibile.
Valeria Calà
