La prima piazza ad essere connessa è stata Piazza del Campidoglio, nell’aprile 2024, con l’installazione di quattro access point e l’attivazione di fibre dedicate. Ora l’obiettivo è estendere la rete Wi‑Fi pubblica a molte altre piazze, dal centro storico fino alle periferie, nell’ambito del progetto Roma 5G, pensato per ampliare la connettività e ridurre il divario digitale.
Nel territorio compreso tra il I e il II Municipio, sono 11 le piazze che diventeranno “connesse”: tra queste Piazza Trilussa, Piazza del Popolo, Piazza Mazzini, Piazza Vittorio Emanuele II, Piazza Buenos Aires e il piazzale della Stazione Tiburtina. Sei sono già operative, mentre i lavori sono in corso in altre 21 piazze periferiche come Piazza Enrico Cosenz (Municipio IV), Piazza Pakistan (Municipio IX), Piazza Biagio Pace (Municipio XII) e Piazza Pietro Thouar (Municipio XIV).
In 40 piazze, tra cui Piazza Giuseppe Raggio (Municipio V), Piazza Eugenio Biffi (Municipio VIII), Piazza dell’Ateneo Salesiano (Municipio III), Piazza Armenia (Municipio VII), Piazza Carlo Forlanini (Municipio XII) e Piazza dei Mirti (Municipio V), sono state presentate le richieste di autorizzazione. In 19 piazze, tra cui Piazza Guglielmo Marconi, Corviale, Piazza Sempione, Piazza Michele da Carbonara e Piazza Lodi, si attende ancora l’ok della Soprintendenza. Infine, sei piazze sono attualmente in fase di progettazione.
Il progetto Roma 5G prevede in totale circa 850 hotspot Wi Fi distribuiti in 100 piazze, con un investimento complessivo di quasi 98 milioni di euro.
Il percorso verso una capitale a connessione veloce è iniziato alcuni mesi fa con il collegamento alla rete delle prime nove stazioni della linea A della metropolitana: da Vittorio Emanuele a Cipro, Termini, Repubblica, Barberini, Spagna, Flaminio, Lepanto e Ottaviano.
La piazza è quel luogo dove ci si incontra, ci si ferma, si parla, ci si riposa, si riflette. Ma “piazza” significa anche partecipazione, per tutti. Avere Internet gratuito e accessibile senza costi è un modo concreto per continuare a rendere questi spazi ciò che sono sempre stati: luoghi di incontro, socialità e condivisione, anche nella dimensione digitale.
