News

La meraviglia di Emilio Isgrò

Ci sono mostre che cambiano per sempre il nostro modo di vedere il mondo.
La mostra di Emilio Isgrò alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma fino al 31 Dicembre 2024 è una di quelle.

 

Emilio Isgrò classe 1937, è un pittore, poeta, drammaturgo, regista e romanziere tra gli artisti italiani più conosciuti a livello internazionale.
Uno dei pilastri della sua mostra è il concetto della cancellatura, che consiste nel cancellare parte dell’opera per mettere in risalto la sua parte più sincera e importante, per scrivere il vero.

 

Le opere ricordano e restituiscono l’imperfezione umana, ci permettono di abbassare le maschere ed essere di nuovo sinceri e liberi.
L’opera Isgrò cancella Isgrò consiste di tanti libri aperti le cui pagine e parole sono in gran parte cancellate, da segni neri e dorati, che permettono di leggere solo poche frasi.
Uno splendido processo di semplificazione che ci libera dalla perfezione.
Troviamo una pagina con poche parole che legge “pronunziò una frase liberatoria: Io ho sbagliato tutto.”
Leggerla fa percepire il sollievo di chi ammette di aver sbagliato, di aver commesso un errore, di chi si libera dalla maschera della ragione per confessare una verità pesante sentendosi più leggero.

 

Un’altra pagina che rimane impressa è quella dove leggiamo “Il suo segreto era semplice.” Come se la soluzione non fosse complicata o intricata ma fosse essenziale, come quelle poche parole non cancellate sulle pagine che incantano noi osservatori.
Una delle frasi più memorabili è
“mi rifiutavo di partecipare all’evento in quanto mi consideravo farfalla.”

 

È bello leggere questa voce nuova, che si rifiuta, che dice di no a un evento poiché la sua natura è diversa.
Una frase fresca, necessaria a scacciare lo spettro della massificazione, del conformismo che ci vuole tutti partecipi del grande evento che ignora le nostre identità.
Un’altra opera estremamente affascinante dell’esposizione è la bibbia di vetro, grande e aperta, sulla quale si legge,  “Mosè non le sa leggere.”
In varie lingue.
Qui c’è il concetto di limite dell’uomo, dell’incapacità che abbiamo di capire il verbo di Dio.
Quest’opera è un monito per tutti quelli che vogliono iniziare l’immenso percorso della religione, e confrontarsi con il linguaggio divino con umiltà e coscienza della propria umana e inevitabile ignoranza.

 

È questa la grandezza di Isgrò, che con le sue opere rivela tutto ciò che non sappiamo.
Ci ricorda i nostri sbagli, le nostre mancanze ma anche la nostra libertà di rifiutare l’arroganza, la libertà di non partecipare all’evento del conformismo, della finta sapienza.

 

Un’altra opera che ci ha catturato è il planetarium che consiste di diversi mappamondi dove i nomi dei paesi sono cancellati.
Questo è un invito a riflettere sulla globalizzazione e a mettere in discussione il nostro modo di vedere il mondo e di concepire i popoli che lo abitano.
Le diverse opere sono legate da una splendida  frase che pronuncia Emilio Isgrò nel video della mostra, citando un mistico tedesco, meister Eckhart dicendo “solo la mano che cancella può scrivere il vero.”

 

Questa mostra ci ricorda come siamo tutti qui per imparare, per ammettere gli sbagli e scoprire ogni semplice segreto.
Andate ad ammirare la mostra di Emilio Isgrò: protagonista 2024 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna fino al 31 Dicembre 2024.

 

Roma, 26/09/2024

 

Ludovico Crisanti Cucchiella
Autore
Daniela Benvenuti
Direttore Musicale

Most Popular

Torna su