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Materiae la mostra di Javier Marín

La mostra Materiae di Javier Marín al palazzo delle esposizioni di Roma fino al 6 Ottobre 2024 affascina e stupisce grazie alla prospettiva intima che offre sul lavoro dell’artista e il suo processo creativo.

 

Javier Marín, artista Messicano classe 1962, è conosciuto per il suo percorso scultoreo lungo più di tre decenni.
In questa mostra l’artista spazia agilmente da una dimensione all’altra, sperimentando con il tessuto, il legno e la resina poliestere.
Lui amplia la sua esperienza creativa e ci vuole rendere partecipi di questa espansione artistica, in cui usa materie diverse per creare delle opere uniche e molto diverse tra loro.

 

Vi sono delle sculture, come la Cabeza de Mujer III, la testa di donna, una scultura estremamente materica, informale, che attrae gli occhi dei visitatori.
L’opera fatta di resina poliestere è iconica in quanto vede la testa di questa donna di dimensioni imponenti di colore tenue, che sembra voler ricordare la pelle umana senza imitarla.
La materia è protagonista, il colore, anche la forma scomposta, permettono all’osservatore di vedere questa testa iconica come una figura nata  dalla materia prima che dall’uomo.
La superficie dell’opera non è perfettamente levigata, anzi ci sono dei punti in cui è ancora grezza, lasciandoci apprezzare la fonte originale ed elementale dell’opera fatta di resina, poliestere e amaranto.
Le proporzioni e la forma del viso danno un tocco irreale a questa figura che è materica e magica.
Questa è un’opera cruda, vera, sincera.
La mostra è caratterizzata da un’intimità straordinaria, grazie ai video in cui l’artista fa vedere come crea alcune delle sue opere.
Particolarmente interessante è il video in cui dipinge sopra una figura, e dove lo vediamo legare la forma all’idea.

 

Anche l’opera Cabeza Chico Grande in cui c’è la scultura della testa di un giovane, raffigurata in una stampa 3D sottrattiva su legno disposta per terra e spezzata in tre frammenti, è un tentativo di farci entrare nel suo processo creativo.
Nei punti di rottura di questi frammenti vediamo l’interno colorato di blu.
È come se l’artista volesse renderci parte del suo segreto, della parte più intima delle sue opere.
Vedendo l’interno della testa del giovane, con la sua superficie blu, si ha la sensazione di entrare nella mente dell’artista, nei suoi pensieri.
Anche qui la materia è protagonista poiché la superficie dell’opera mostra i tratti del legno.
Ancora una volta non c’è velo, non c’è imitazione della figura, la materia domina.

 

Ci sono opere molto diverse tra loro come ad esempio gli arazzi.
In particolare c’è il Tejido VII in cui vediamo un cavallo che trasmette una dinamicità particolare, un’energia, che emana dalla materia morbida del tessuto dando un senso di movimento.
L’artista è abile a spostarsi agilmente da una dimensione all’altra, spaziando dalla scultura al tessuto.
C’è anche un’altra opera dinamica e particolare che è l’installazione in cui appaiono diversi corpi con i muscoli contratti.

 

Queste figure umane con i loro corpi tesi, ci permettono di soffermarci sulla forza e sull’energia muscolare.
La mostra è uno sguardo intimo in cui il movimento e la materia, dominano, dando vita a forme e idee che ridefiniscono i canoni artistici, stravolgendo le regole.

 

Fatevi sorprendere dalla materia e dalla mente di un artista straordinario, andate ad ammirare la mostra Materiae di Javier Marín al palazzo delle Esposizioni di Roma fino al 6 Ottobre 2024.

 

 

Roma, 26/09/2024

 

Ludovico Crisanti Cucchiella
Autore
Daniela Benvenuti
Direttore Musicale

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