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La mostra Frammenti di Pietro Capone

La mostra di Pietro Capone intitolata Frammenti ai musei di San Salvatore in Lauro a Roma ritrae magnificamente la bellezza e il dolore arricchendoli di titoli e poesie originali che
deliziano la mente e gli occhi.

 

Le opere, in gran parte olio su lino di questo artista Romano (classe 1995) hanno dei colori luminosi e dei corpi morbidi e sensuali.
I seni scoperti, l’abbondanza di pelle pallida e le gambe nude danno un tocco erotico alla mostra ed emanano intimità.
Le sue opere non si limitano a ritrarre la bellezza, vanno oltre e riescono a incarnare anche i pensieri e le emozioni, come il rimorso, il ricordo e l’incertezza.

 

Una delle opere che colpisce di più è intitolata proprio Il Ricordo dove una giovane donna è ritratta nuda con il seno scoperto, e le sue gambe sembrano sparire.
Le caviglie sono quasi invisibili, la pelle diventa trasparente.
Questa metamorfosi rappresenta il ricordo che svanisce, la bellezza che lentamente scompare dalla memoria e allora noi istintivamente ci siamo ritrovati a fare un passo in più verso il quadro, ad ammirare la bellezza che ci sta per sfuggire, il tesoro effimero che non potremmo più toccare neanche con la mente.

 

Un’altra opera, l’altare dell’incertezza dove una donna sembra distratta e la calligrafia, che caratterizza i quadri della mostra, sembra divorarle la gamba proprio come i pensieri incerti
divorano la realtà, per nutrire un mondo d’idee e illusioni che confonde.

 

Un’altra opera che cattura lo sguardo è Memorie Corrotte dove le parole invadono l’immagine e corrompono il corpo del ricordo.
La protagonista è la donna con il seno scoperto, la pelle pallida e gli occhi blu che sono nitidi e reali e poi c’è il velo.
Questa è una delle poche tele in cui la donna si copre il corpo come a ricordare che le memorie non sono mai complete, che uno strato di morbido mistero copre la bellezza passata.
E quindi la donna diventa un altro dei frammenti della mostra, un altro piccolo tassello di traboccante bellezza che va a comporre il
misterioso mosaico di Pietro Capone.
Quest’opera ci ricorda spesso come le memorie a volte siano corrotte dal nostro desiderio di voler modificare il passato, con parole che possono
alterare i nostri ricordi.

 

In Memorie Corrotte c’è un altro delizioso dettaglio: le mani, affusolate, delicate e dipinte con rara maestria.
L’artista non si è limitato a ritrarre, ha osato scavare a fondo dentro ogni musa e ogni immagine per portare in superficie il pensiero e il sentimento, nascosto dentro le sue visioni.

 

Le opere hanno una preziosa profondità, che si rivela anche tramite i titoli.
Questo straordinario pittore ci ha confessato che “ognuna di queste opere è uno specchio”.

 

È vero, è uno specchio che ci unisce, nella nostra vulnerabilità di fronte all’incertezza, al ricordo, alle memorie.
Le opere di Pietro Capone sono monumenti alla nostra fragile umanità.
Rivelano le nostre debolezze e mettono a nudo la nostra tenera bellezza.

 

Andate a vedere Frammenti la mostra di Pietro Capone ad entrata gratuita presso i musei di San Salvatore in Lauro a Roma, visitabile fino al 20 Gennaio 2024.

 

Ludovico Crisanti Cucchiella
Autore
Daniela Benvenuti
Direttore Musicale

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