“Tim sapeva che se fosse andato avanti così sarebbe morto, ma nessuno intorno a lui ha voluto dargli retta.”
Lo aveva detto chiaramente Avicii nell’intervista rilasciata a Netflix nell’autunno del 2017.
Il documentario dal titolo “Avicii: True Stories” racconta la vita del giovane svedese Tim Bergling che a 19 anni diventa uno dei più osannati dj del mondo.
Visto oggi, a poche settimane dalla sua morte in Oman per cause ancora da definire, il video sembra un avvertimento al suo entourage che pare abbia ignorato le richieste di aiuto del giovane dj che aveva definito la sua vita un “buco nero”.
La sua timidezza, lo stress, l’alcolismo, la pancreatite e gli oppiacei che era costretto a prendere per sopportare i dolori alla fine se lo sono portato via.
E chi doveva aiutarlo ha pensato solamente a guadagnare con il “brand” Avicii.