A pochi giorni dalla triste scomparsa di Tomas Milian, RadioGlobo.it vuol rendere omaggio all’attore suggerendo la visione di dieci film che esulano dalle interpretazione del Commissario Nico Giraldi o di Er Monnezza, ruoli spesso citati negli articoli di questi giorni, ma che non rendono pienamente giustizia alla sua variegata filmografia composta di moltissimi cult movie amati in tutto il mondo.
In questa lista andremo quindi ad escludere tutta la serie del Commissario Giraldi (“Le Squadre…” e “I Delitti…”), i film in cui compare il personaggio di Sergio Marazzi detto “Er Monnezza” (“La Banda del Gobbo”, “Il Trucido e lo Sbirro”, “La Banda del Trucido”) e infine tutte quelle pellicole in cui l’attore cubano interpreta la figura del “ladruncolo” romano come “Manolesta”, “Il Figlio dello Sceicco”, “Il Lupo e l’Agnello”, “Messalina, Messalina!”, “Uno contro l’altro, praticamente amici” e via elencando.
01. Milano Odia: La Polizia Non Può Sparare (Umberto Lenzi, 1974 – Genere: Poliziesco, Thriller)
Per molti una delle migliori interpretazioni di Tomas Milian.
Con questo film del 1974 nasce il sodalizio tra l’attore cubano e il regista toscano Umberto Lenzi, i due gireranno insieme cinque film che diventeranno delle pietre miliari del poliziesco all’italiana.
La pellicola narra la storia di Giulio Sacchi (Tomas Milian), un milanese perditempo che trascorre le giornate al bar ad organizzare piccoli furti e rapine con i suoi due compari. Giulo vive con Ione (Anita Strindberg), un’affascinante donna benestante, che l’uomo frequenta soprattutto per farsi finanziare uno stile di vita sregolato. L’ambizione di Sacchi, lo porterà a sequestrare la figlia del commendatore Porrino, il principale della compagnia Ione. A dare la caccia a Giulio Sacchi troviamo la faccia di pietra di Henry Silva nel ruolo del commissario Grandi.
Il film verrà ricordato per il delirante e ambiguo personaggio di Giulio Sacchi, magistralmente interpretato da Milian e per le numerose scene di violenza in cui non vengono risparmiati neanche donne e bambini.
Colonna sonora by Ennio Morricone.
Scena o Frase Cult: La mattanza nella villa. Tutti gli omicidi “gratuiti” di Giulio Sacchi.
02. Non si Sevizia un Paperino (Lucio Fulci, 1972 – Genere: Giallo/Thriller)
Il film, ambientato in un piccolo paese del sud Italia, è uno dei gialli più amati dai cultori del genere. Non per niente a dirigerlo è Lucio Fulci, regista romano molto più conosciuto e amato all’estero che in casa, soprannominato dagli americani “The Godfather of Gore”, per via delle scene ultra-splatter molto esplicite e violente presenti nelle sue opere.
Qui il nostro Tomas Milian interpreta un giornalista di cronaca nera che cerca di far luce su una serie di violenti omicidi in cui le vittime sono alcuni bambini maschi del paese.
Colonna sonora by Riz Ortolani.
Scena o Frase Cult: Il brutale linciaggio della maciara (Florinda Bolkan) sotto le romantiche e struggenti note di “Quei giorni insieme a te” di Ornella Vanoni (fonte di ispirazione per la ben più celebre scena di tortura ne “Le iene” di Quentin Tarantino ). Una bellissima Barbara Bouchet senza veli che cerca di sedurre e provocare un ragazzino.
La Trilogia Western con Sergio Sollima
03. La Resa dei Conti (1966)
04. Faccia a Faccia (1968)
05.Corri Uomo Corri (1968)
Tra il 1966 e il 1968, Milian gira tre pellicole western con Sergio Sollima (padre di Stefano, regista delle serie TV di Gomorra e Romanzo Criminale).
L’attore cubano dopo il buon successo di The Bounty Killer (1966), decide di proseguire con il genere western e il successo gli da ragione in tre film ben diretti e sceneggiati, che lo vedono recitare al fianco di grandi star come Lee Van Cleef (La Resa Dei Conti) e Gian Maria Volonté (Faccia a Faccia).
Con queste tre pellicole Milian diventerà un volto noto anche all’estero, ne “La Resa dei Conti” e “Corri Uomo Corri”, l’attore interpreta il ruolo di Cuchillo, un peone messicano letale con l’uso dei coltelli.
In quegli anni il genere spaghetti western era esportato in tutto il mondo con un grande riscontro di pubblico grazie alla famosa “Trilogia del dollaro” di Sergio Leone.
Le colonne sonore dei tre film sono composte da Ennio Morricone.
La Resa dei Conti – Scena o Frase Cult: Il duello finale. La “Per Elisa” di Morricone.
Faccia a Faccia – Scena o Frase Cult: L’evoluzione del personaggio di Volonté. I duetti Milian-Volenté. Il Finale.
Corri Uomo Corri – Scena o Frase Cult: Cuchillo legato alla pala del mulino.
06. Roma a Mano Armata (Umberto Lenzi, 1976 – Genere: Poliziesco)
In questo cult “poliziottesco” diretto da Umberto Lenzi e sceneggiato da Dardano Sacchetti nel 1976, ci sono i primi elementi che faranno arrivare Milian al personaggio di Nico Giraldi e di Er Monnezza.
Il commissario Tanzi, interpretato da un Maurizio Merli davvero in forma, indaga su un giro di rapine organizzate dai Marsigliesi, ma quando il boss della banda scompare, i sospetti si spostano su Vincenzo Moretto detto il Gobbo, un delinquente romano che lavora come macellaio presso il mattatoio di Testaccio.
Il personaggio interpretato da Tomas, nonostante sia un villain terribilmente negativo, conquisterà il pubblico in sala per via di una serie di battute ricche di parolacce pronunciate in rima che ruberanno la scena al “buono” Maurizio Merli.
Durante le riprese non scorreva buon sangue tra Merli e Milian e durante una scena i due si menarono sul serio.
Alcuni ipotizzano che per alcuni elementi, Roma a Mano Armata, potrebbe aver ispirato la trama de “I Soliti Sospetti” di Bryan Singer (1995).
Colonna sonora by Franco Micalizzi.
Scena o Frase Cult: I titoli di testa con la musica di Micalizzi. La scena della pallottola ingoiata dal Gobbo. Il Gobbo al benzinaio: “Come te chiami te?” Il benzinaio: “La pira Galeazzo”…
07. Tepepa (Giulio Petroni, 1968 – Genere: Western)
Tepepa è un western ambientato durante la rivoluzione messicana, girato da Giulio Petroni in pieno periodo sessantottino, il film è senza dubbio uno dei grandi capolavori del genere.
Questa volta accanto a Tomas Milian, nel ruolo del peone Tepepa, troviamo nientepodimeno che il grande Orson Welles nel ruolo di un bastardissimo Colonnello Cascorro.
Colonna sonora by Ennio Morricone.
Scena o Frase Cult: La fucilazione iniziale. Il discorso di Tepepa al presidente Madero. Il finale.
08. Il Cinico, l’Infame, il Violento. (Umberto Lenzi, 1977 – Genere: Poliziesco)
Nel film, il cui titolo omaggia “Il Buono, il Brutto e il Cattivo”, Umberto Lenzi torna a dirigere Tomas Milian e Maurizio Merli dopo il grande successo di Roma a Mano Armata; come già scritto, i due attori non andavano d’accordo e durante le riprese il regista riuscì a non farli mai incontrare sul set grazie ad un sapiente uso di controfigure, campi e controcampi.
Qui Milian interpreta Il Cinese, un malavitoso, che uscito dal carcere, tenta la scalata cercando di accordarsi con il boss Frank Di Maggio (John Saxon). Merli, nel ruolo dell’ex commissario Tanzi, sarà il bersaglio della vendetta del Cinese, dato che con una testimonianza lo fece condannare all’ergastolo.
Nel film non mancano scene molto violente, con il solito Milian che ruba la scena a Merli e Saxon.
Colonna sonora by Franco Micalizzi.
Scena o Frase Cult: Riccardo Garrone gambizzato a colpi di cric. Le palline da golf usate per torturare un uomo.
09. Vamos a Matar Compañeros (Sergio Corbucci, 1970 – Genere: Spaghetti Western)
Sergio Corbucci (da non confondersi con il fratello Bruno, che in futuro dirigerà Milian in altre pellicole), regista romano venerato da Quentin Tarantino che nel 2012 lo omaggia girando Django Unchained, dirige la coppia Tomas Milian / Franco Nero in questo ottimo spaghetti western ambientato in piena rivoluzione messicana.
Il film è una sorta di remake de Il Mercenario, pellicola diretta dallo stesso Sergio Corbucci nel 1968.
Colonna sonora by Ennio Morricone, serve aggiungere altro?
Scena o Frase Cult: Tomas Milian: “Ma perché mi avevi dato questo dollaro?”. Risposta di Franco Nero: “Perché mi ero ripromesso di dare un dollaro al primo stronzo che incontravo”.
10. Traffic (Steven Soderbergh, 2000 – Genere: Drammatico)
Vincitore di quattro premi Oscar, Traffic è senza dubbio uno dei migliori film diretti dal regista americano Steven Soderbergh.
La pellicola narra tre diverse vicende accomunate dal traffico della droga e ambientate rispettivamente a San Diego, Washington e in Messico, ed è proprio in quest’ultima che vediamo un quasi irriconoscibile Tomas Milian (nel ruolo del generale messicano Arturo Salazar) recitare affianco a Benicio Del Toro, in quegli anni all’apice del suo successo.
La prova di Milian è davvero esaltante, tant’è che i fan pensarono ad una possibile candidatura all’Oscar o ai Golden Globe come miglior attore non protagonista, premi che invece furono assegnati all’interpretazione dell’agente di polizia Javier Rodriguez di Benicio Del Toro.
Colonna sonora by Cliff Martinez.
Scena o Frase Cult: Tomas Milian stesso.