Quando si dice un museo a cielo aperto! E’ sempre la stessa storia, ma ogni volta ci meravigliamo con l’incanto e la magia di una città che non smette mai di sorprenderci. Di una città sotterranea che svela sempre i suoi segreti…
Durante gli scavi per la realizzazione del Parco fluviale Tiberis, lungo il Tevere tra San Paolo e Marconi, sono emerse importanti testimonianze del passato. A circa due metri e mezzo di profondità, sono venuti alla luce resti in tufo risalenti all’epoca romana. Secondo le prime analisi, potrebbero appartenere a strutture residenziali di pregio, forse antiche domus patrizie.
Il ritrovamento ha subito bloccato parte dei lavori e ha dato il via a verifiche archeologiche coordinate dalla Soprintendenza. Le indagini porteranno a una revisione del progetto per garantire la protezione dei reperti, allungando inevitabilmente i tempi previsti per l’apertura del parco che dovrebbe slittare oltre settembre 2025.
I lavori, finanziati con oltre 1,1 milioni di euro, continueranno nei prossimi mesi e saranno ampliati per includere anche la sistemazione di un pontile galleggiante, un intervento richiesto da tempo dai residenti, sull’esempio del parco fluviale di Ostia Antica.
Una volta completato, il parco offrirà un’area verde recuperata, sulla falsariga degli altri parchi di affaccio sul Tevere realizzati nei mesi scorsi. Un patrimonio importante per la riqualificazione del territorio e per la valorizzazione del verde cittadino, fauna compresa.
“La scoperta conferma quanto sia profonda e preziosa la storia nascosta nel sottosuolo di Roma”, ha commentato l’assessora Sabrina Alfonsi. “Lavoreremo per tutelare questi resti senza fermare il cantiere, con l’obiettivo di creare uno spazio che sia non solo bello e vivibile, ma anche testimone della nostra identità”.
Valeria Calà
