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Il Genio di Escher

Il genio di Escher è in mostra a Palazzo Bonaparte a Roma fino al primo Aprile 2024.

 

L’artista che ha stregato generazioni di amanti dell’arte, riesce ancora a catturare gli occhi e la mente di chi ammira le sue opere in cui tutto evolve e cambia dimensione.
L’opera Metamorfosi racchiude la magia di Escher grazie alla quale vediamo i tasselli di una scacchiera diventare delle lucertole che mutano nelle pareti di un alveare per poi diventare vespe e poi cambiare  ancora e ancora.

 

L’evoluzione inspiegabile e straordinariamente armonica delle creature di Escher strega gli spettatori che sono catapultati in un mondo dove tutto cambia forma e dimensione così dolcemente da essere credibile.
Rettili disegnati che saltano fuori dalla pagina, diventando reali per poi tornare a essere delle innocue immagini su un foglio.
Un cerchio mistico che vede le visioni dell’artista diventare realtà e poi tornare dal mondo immaginario dal quale vengono.

 

Una delle opere più celebri, Vincolo D’unione, in cui due volti scomposti, fatti di strati s’intrecciano e si guardano, imperfetti eppure connessi legati, incompleti e inevitabilmente simili.
L’opera è un monumento all’amore che ci lega e che rivela tutte le nostre meravigliose mancanze.

 

E anche la celebre opera Serpenti, una xilografia in cui dei serpenti s’intrecciano attorno a dei cerchi che si fanno sempre più piccoli man mano che ci avviciniamo al centro.
Anche i corpi dei serpenti sembrano creare un cerchio ma vanno oltre, un’altra volta l’opera cambia dimensione rivelando la magnifica imperfezione della realtà.
I serpenti compromettono la forma del cerchio e sembrano ribellarsi alla geometria perfetta dei cerchi che compongono l’opera.
I rettili i cui corpi formano quasi un bordo attorno ai cerchi spezzano la rigida struttura e cambiano la dimensione artistica dell’opera.
Al centro c’è la perfezione geometrica dei cerchi disegnati, la logica intorno alla quale c’è la sensuale anarchia dell’istinto animale, dei tre serpenti, anarchici, e allo stesso tempo armoniosi, che vanno appena oltre il bordo del cerchio, mantenendo intrecciati i corpi, creando una simmetria irregolare, unica.
I corpi dei tre rettili, simboli di bellezza e pericolo sono in contrasto con il cuore calmo dell’opera nella quale i cerchi con la loro dolce simmetria emanano una tranquillità geometrica che rassicura e rapisce l’occhio ipnotizzato da quest’opera piena di bellezza e terrore.

 

Altre innumerevoli opere incantano lo sguardo, compresi i celebri 12 Notturni Romani del 1934 e la serie degli Emblemata.
Quello di Escher è un ordine multidimensionale che muta e meraviglia, creature che cambiano dimensione con una facilità mai vista.
Leggere non basta.
Queste parole rimangono sul foglio ma le figure di Escher saltano fuori dai sogni ed esistono in quel meraviglioso spazio tra l’arte e la realtà dove soltanto i grandi maestri sanno arrivare.

 

Escher, il maestro delle metamorfosi è in mostra a Palazzo Bonaparte fino al primo Aprile 2024.

 

Ludovico Crisanti Cucchiella
Autore
Daniela Benvenuti
Direttore Musicale

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